Léopold Sédar Senghor (1906-2001), poeta e politico senegalese di lingua francese, è stato professore di lettere a Parigi poi arrestato, fra il 1939 e il 1942, dall’esercito tedesco durante la II Guerra Mondiale. In questo periodo di prigionia, Senghor scrisse poesie impegnate per la causa africana da cui nacque il suo interesse per la politica culturale sino all’ottenimento dell’indipendenza del Senegal nel 1960. Oggi l’UNESCO ricorda le sue più che attuali parole dedicate all’Educazione alla Cultura di Pace: «lasciatemi dire che non esiste pace con le armi, né pace sotto l’oppressione. Non c’è fraternità senza uguaglianza. Il mio desiderio è l’unione di tutti i popoli».