Historia magistra vitae

Cicerone, politico e scrittore vissuto nel I secolo a.C., ha lasciato scritto nella sua opera “De oratore” (55-54 a.C.) una tra le massime più ripetute nei secoli d’Occidente, «storia maestra di vita», ossia la reiterazione degli eventi che nella Storia hanno una funzione pedagogica per le generazioni future, testimoniando sia i successi sia i fallimenti nel corso dell’umanità. Proprio la storia latina antica offre uno spunto attuale per la consapevolezza e per l’educazione alla Cultura di Pace grazie ad un altro illustre letterato romano, Virgilio, il quale nel suo capolavoro “Eneide” (29-19 a.C.) ammonisce scrivendo che «non c’è salvezza nella guerra: pace noi tutti ti invochiamo». I grandi poeti rimandano a momenti topici della Storia, risentendo profondamente nel loro presente della crisi generale, in cui precipitò la società italica a causa delle guerre civili avendo raggiunto eccessi disumani e colpito la popolazione, distante da qualsiasi precedente mutamento politico. Le speranze si confondono, il dolore prende il sopravvento e le cicatrici della paura restano indelebili nella memoria di chi sopravvive all’orrore e alle barbarie. Virgilio, allora, crede nella missione della Pace, facendo memoria del passato ed offrendo posizione di coscienza e parola all’oratoria del Senatus, che può cambiare le sorti e proteggere la Pace.